FESTA DEL MALLONE E RITORNO ALLA PRIMAVERA

                                   5° edizione

Piano di Montoro Inferiore – località Parrelle (AVELLINO)

                        19-20 Marzo 2005

 

Storia e tradizione del piatto:

 

Dalla tradizione secolare di un popolo che viveva in perfetta simbiosi con la natura e i suoi cicli ed aveva acquisito una grande conoscenza sulle virtù delle piante spontanee, grazie anche alla missione dei monaci della scuola medica salernitana, presente sul territorio, nasce o mallon sciatizz.

Il piatto consiste in una miscela di verdure selvatiche (che possono variare dalle 30 alle 40 in base ai cicli stagionali), patate, cotechino e spezie varie. Il tutto contornato da focaccia di granturco.

Inoltre, è possibile preparare anche la moderna variante vegetariana che sostituisce il cotechino con un pesto di noci e funghi secchi.

 

Programma:

 

            SABATO 19 MARZO

 

Ore 14.00        Giochi e Animazione

 

Ore 18.00        Saluto delle autorità

 

Ore 18.30        Convegno sul tema della Festa Relatore: Eugenio Del Vacchio

                                               INTERVERRANNO:

                        Antonietta Alfano (Scrittrice)

                        Sabato Cardamone (Esperto di tradizioni popolari)

                        Pietro Roberto Montone (Presidente scuola cuochi Avellino)

                        Antonietta Urcioli (Alimentarista)

 

Ore 20.00        Inizio dimostrazione e degustazione del mallone con musica popolare

 

            DOMENICA 20 MARZO

 

Ore  9.00         Percorso formativo sulla conoscenza delle piante

 

Ore 14.00        Animazione per ragazzi ed esibizione di artisti di strada

 

Ore 17.30        Un albero di melograno verrà piantato secondo il rito della tradizione

 

Ore 18.00        Danza della Zeppola

 

Ore 18.30        Convegno sul significato della “Primavera”            Relatore: Sabato Cardamone

                                               INTERVERRANNO:

                        Simone Picariello (Sociologo)

                        Luciano De Felice (Storico)

                        Valerio Ricciardelli (Etnomusicologo)

 

Ore 20.00        Inizio degustazione con musica e balli popolari

 

L’albero è il simbolo della perpetua generazione e perciò della vita nel suo senso dinamico e carico di forze sacre perché è verticale, fiorisce, perde e ritrova le sue foglie, perciò si rigenera: muore e rinasce innumerevoli volte.